Lo storico spazio espositivo in piazza Bertarelli a Milano dove, sotto le volte del bramante all'ombra di un affresco di Montorfano, sono esposte le opere più caratteristiche della collezione d'arte di Philippe Daverio
            
            
          
            
              
            
            L'edificio, Palazzo Ravizza, nel pieno centro di Milano è il risultato d'una soppressione teresiana settecentesca e della
            mutazione architettonica successiva negli anni iniziali del XIX secolo. Il catasto teresiano del XVIII fu il primo
            censimento delle proprietà immobiliari milanesi e venne a rivelare che oltre un terzo della città era di
            proprietà ecclesiale, talvolta di ordini conventuali e monastici ormai svuotati di utilità. Ne avvenne la prima
            soppressione pubblica e la messa a disposizione di vaste porzioni edificate della città. Così nacque la
            trasformazione dell'immobile, il quale sulle due corti preesistenti e contenenti il passaggio del fiumetto
            Seveso, andò a vedere edificata una struttura abitativa, quella per inteso dove la figlia del sommo scrittore
            Alessandro Manzoni andò ad abitare con Massimo d'Azeglio. Nella trasformazione non furono abbattuti i
            piani bassi che servirono come fondamenta all'edificazione successiva. Si conservò intatto fino agli inizi del
            XX secolo il refettorio delle monache con un affresco del Montorfano di poco successivo a quello da lui
            realizzato nel Cenacolo di Santa Maria delle Grazie di fronte a quello notissimo di Leonardo da Vinci.
            
            
          
            
              
            
            Successivamente alla soppressione le avventure del Refettorio si trovarono a seguire la Storia della città. In
            epoca napoleonica, come avvenne tante e troppe volte, venne trasformato in scuderia. All'inizio del XX
            secolo l'affresco fu strappato e venduto sul mercato antiquariale (ne è rimasta tuttora per fortuna la
            sinopia che è stata restaurata e un angelo intatto, rinominato L'angelo Resistente e che promette
            protezione). Poi il Refettorio divenne la scuola materna del quartiere e infine una fabbrica di bigiotteria. E'
            stato di recente restaurato e adibito, nelle stanze di servizio, a conservare una parte della biblioteca di
            Philippe Daverio mentre la grande sala ospita mostre ed eventi culturali.
            
            
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